Cari soci e amici olivicoltori, eccoci a maggio, le giornate si allungano, tanto che il proverbio locale recita “ na giurnada de mach: a la matina nas un asen, e a la sira l’imbastisen “ , cioè sono così lunghe che l’asinello in un giorno fa in tempo a crescere pronto per il basto. Così anche noi abbiamo più tempo… non solo per lavorare, si spera. Assistiamo ad un ritorno di freddo, ma si sa, fa parte del gioco della primavera, stagione di sbalzi. Almeno non dobbiamo irrigare i nuovi impianti. Quello che adesso servirebbe sono belle giornate di sole e caldo per completare l’accrescimento armonico di germogli e mignole, che iniziamo a intravedere appena abbozzate e si prevede schiuderanno abbondanti a fine mese.
Come ormai sappiamo l’operazione fondamentale da svolgere a metà maggio è il trattamento di difesa dagli attacchi fungini. In questo modo risaniamo la vegetazione, evitando il contagio alle nuove tenere foglie. Il prodotto usato ormai da due secoli senza fenomeni di resistenza, è il rame, in uno dei suoi sali in commercio. Consiglio la forma in ossicloruro che unisce ad una buona efficacia il miglior profilo di tossicità. Non dimentichiamo che il rame è tossico per tutti i microrganismi, compresi quelli utili del terreno, quindi rispettiamo scrupolosamente le dosi e le avvertenze in etichetta. A questo proposito nelle confezioni recenti vengono riportati i dosaggi ad ettaro, così da superare i dubbi riguardo i volumi distribuiti con macchine diverse. Se per esempio devo trattare un uliveto in produzione di 2500 mq ( ¼ di ettaro ) e il dosaggio in etichetta è di 3 kg per ettaro, vuol dire che dovrò consumare 0,750 kg di prodotto, sia che usi un atomizzatore con volumi di 600 l/ha che una pompa irroratrice con 1500 l/ha. Quindi tornando al nostro esempio, se in quella superficie ho 100 piante ed uso un atomizzatore con serbatoio di 15 litri, dovrò preparare una miscela di 150 litri d’acqua ( ideale piovana ) e 0,750 kg di ossicloruro di rame, dando 1,5 litri per pianta, cioè con un pieno faccio 10 piante. Naturalmente non usiamo il bilancino del farmacista, però sappiamo che il prodotto in eccesso non aggiunge efficacia ma solo problematiche di tossicità, agli ulivi, all’ambiente ed all’operatore. Oltre al rame nella nostra miscela aggiungiamo lo zolfo bagnabile alla dose di 3 kg per ettaro. Questi due semplici fungicidi minerali, non solo sono compatibili, anzi sono in sinergia, migliorando l’uno l’efficacia dell’altro, allargando anche lo spettro delle patologie fungine controllate. Sono consentiti in agricoltura biologica, col solo limite per il rame, inteso puro, di 6 kg/ha/anno. Significa che alle dosi suddette, essendo ad esempio il rame metallo il 20% nell’ossicloruro, dovrò fare 10 trattamenti anno per raggiungere il limite, cosa cui fortunatamente nella coltura dell’olivo si è ben lontani.
Approfittiamo del trattamento di difesa per svolgere contemporaneamente una concimazione fogliare, prendere come si dice due piccioni con una fava, o due picit con un archetto, come le leggende perledesi raccontano. Esistono in commercio un’infinità di prodotti che ognuno propaganda come miracoloso, ma quelli che consiglio sono le alghe brune concentrate ed il boro veicolato in forma organica, che la nostra Cooperativa ha selezionato dal commercio e mette a disposizione di soci e non. Le alghe brune della specie ascophyllum nodosum provenienti dall’ oceano Atlantico settentrionale sono una miniera di microelementi e sostanze organiche complesse che stimolano l’attività ormonale della pianta per una crescita equilibrata e sana, migliorando le sue difese dagli stress ambientali. Il boro invece è considerato l’elemento chiave nel processo riproduttivo delle piante, e solitamente poco disponibile alle radici. Mescoliamo quindi tranquillamente nella miscela anche questi altri due ingredienti, nelle dosi in etichetta, mettendoci così al sicuro per un certo periodo da crittogame e carenze nutrizionali nel delicato periodo della preparazione alla fioritura. Mi raccomando, se siete in ritardo nel dare la miscela, e i fiori si sono schiusi, non intervenite mai in fioritura, ma piuttosto aspettate la caduta dei fiori.
Godetevi maggio e buon lavoro a tutti.
Il responsabile tecnico Gigi Castellano