Carissimi soci, archiviamo questa annata di scarica tirando alcune conclusioni. La produzione sul lago e Brianza nei migliori casi è stata il 10% della media, perdura l’effetto alternanza innescato dalla straordinaria annata del 2018. Meglio in Valtellina dove i raccolti sono stati generalmente nella media, ora è lì il nuovo limite di coltivazione, dove l’ulivo non riuscendo mai ad esprimersi al massimo sfugge all’alternanza. Non lasciamoci ingannare dalle discrete fioriture, come ripetuto più volte dopo un anno di carica buona parte dei fiori sono anatomicamente incompleti e destinati ad abortire.
Situazione mosca olearia: ottima tenuta delle trappole, anche in quest’annata drammatica per la sproporzione mosche/olive, hanno tenuto fino a settembre, quanto basta per consentire la lavorabilità delle drupe; meglio negli uliveti in cui si è trattato con rame a fine estate, essendo il rame anche un inibitore della deposizione della mosca. L’analisi dell’olio ottenuto ha dato risultati più che buoni, sia chimici che organolettici, a dimostrazione che l’infestazione tardiva non pregiudica la buona qualità. Rese in olio invece molto basse.
Voltiamo pagina e prepariamoci per l’anno di carica, con gli scongiuri dovuti. Il bravo olivicoltore non si lascia deprimere dalle stagioni difficili, occorre ripartire con rinnovato slancio iniziando col mettere le piante nelle migliori condizioni per affrontare l’inverno. In una bella giornata non fredda e senza vento è raccomandato un trattamento con rame e alghe. Il formulato a base di rame ha lo scopo di indurire e fermare la vegetazione, oltre che contrastare i parassiti fungini e batterici. Le alghe brune conferiscono resistenza agli stress climatici, basse temperature comprese.
Nei nuovi impianti è utile pacciamare con l’erba di sfalcio sotto la chioma delle piantine per evitare che un freddo estremo possa scendere nel terreno e gelare le radici ancora piccole e superficiali, uccidendo i giovani ulivi. Controllate anche che i tutori siano solidi e ben fissati al fusticino per sopportare il peso di una nevicata, nel caso sostituiteli nello stesso foro così da non ferire le radici: dalle ferite delle radici può entrare il fungo della verticillosi.
Non dare nessuna concimazione, né minerale né organica, oltre ad essere vietate nel periodo freddo dalla Regione per la direttiva nitrati sono controproducenti ai fini del riposo vegetativo.
Da dicembre fino a tutto gennaio la potatura è sconsigliata nel nostro clima. Solo l’eliminazione di parti secche, succhioni e polloni è sempre consentita.
La Cooperativa sta organizzando in collaborazione con la Fondazione Fojanini un corso di rinnovo del patentino fitosanitari, rivolgetevi a breve in sede se interessati.
La nostra Bottega è aperta nei venerdì e sabato pomeriggio, in dicembre anche la domenica. Non mancate di venire per i vostri acquisti anche natalizi. Grazie a tutti e buon lavoro!
Il vostro
Gigi Castellano