Cari soci ed appassionati olivicoltori, un augurio per questo 2017: pace e serenità a tutti, e per quel che ci riguarda, che ci sia sempre un piccolo miglioramento nella produzione olivicola, vuoi come quantità, come qualità o come bagaglio di conoscenze. Non si smette mai di imparare! Specialmente con la natura. Ed è proprio questo che rende appassionante la nostra attività. Come una forma d’arte in cui la perfezione è irraggiungibile, me ci impegna a migliorare sempre, ovviamente nel limite delle nostre capacità e senza dimenticare che è anche un’attività economica, per quanto piccola, e dunque deve rispondere a criteri di costi e benefici.
Il Generale Inverno non è ancora arrivato, sebbene dicano sia alle porte. La più delicata delle erbe estive, la Galinsoga Parviflora di origine sudamericana, ancora non si è allessata, significa che le temperature non sono ancora scese sotto lo zero.
Questo non dispiace agli ulivi, che hanno sì un fabbisogno di freddo per poter differenziare le gemme a fiore, ma che intendono per freddo temperature di +10° e temono sicuramente il gelo intenso. Questo, per inciso, spiega perché gli ulivi, sebbene vegetino, non producono nei climi tropicali. Ma purtroppo non dispiace neanche al nostro nemico numero 1, la mosca olearia, che resiste tranquilla nel suo pupario nel terreno dell’uliveto a qualche centimetro di profondità, in attesa della primavera.
Veniamo ai nostri lavori: chi non avesse ancora fatto il trattamento rameico post raccolta può ancora intervenire in una bella giornata senza vento, a condizione che la temperatura sia sopra i 2°, essendo il rame fitotossico a 0°. Se avete cocciniglia mezzo grano di pepe in quantità allarmante, potete utilizzare invece del rame il polisolfuro di calcio al 10%, che oltre ad essere un buon anticrittogamico ha una valenza insetticida contro la corazza della cocciniglia sciogliendola parzialmente esplicando così la sua azione tossica per contatto e asfissia. Il prodotto si degraderà poi completamente in zolfo e calcio, non creando così accumuli bio deprimenti nel terreno come fa il rame.
Ma gennaio è il mese ideale per tutti i piccoli o grandi lavori di migliorie fondiarie. Non potendo potare le piante, per non esporle al freddo, non potendo concimare, per non svegliarle, concentriamoci nel migliorare gli uliveti. Sappiamo di operare in un territorio difficile, comparabile in Italia solo alle Cinque Terre o alla penisola sorrentina, dunque la nostra opera deve essere costante nel mantenere e creare questo straordinario ambiente agricolo, e noi dobbiamo essere degni di chi ci ha preceduto. Così teniamo a bada il bosco dando luce agli ulivi abbattendo le piante concorrenti dove possibile. Aggiustiamo i muretti a secco bisognosi di manutenzione. Creiamone di nuovi per limitare i fenomeni erosivi e franosi delle forti pendenze. Livelliamo dove possibile. Creiamo accessi più facili ai mezzi e agli addetti. Progettiamo nuovi impianti, se ne abbiamo la possibilità. La Cooperativa è a disposizione nel darvi consigli, mezzi e materiali.
Come vedete, se pensavate di poter riposare vi sbagliavate…sperate solo nella neve…
Il responsabile tecnico
Gigi Castellano