Il punto sulla stagione per iniziare: una primavera abbastanza regolare fin’ora, temperature buone, seppure con qualche ultimo ritorno di freddo nei limiti accettabili, e piogge sufficienti, ci collocano in leggero anticipo nei tempi fenologici ( scienza che abbina stadi di sviluppo e
calendario ), sono già comparse le mignole. Quindi tutto bene. Ma lasciando alla natura i suoi compiti, veniamo ai nostri.
Difesa: intorno alla metà di maggio, ma prima che si aprano i fiori, dobbiamo effettuare il trattamento rameico fondamentale se si vuole fare olivicoltura. Lo scopo è quello di abbattere l’inoculo delle malattie fungine per proteggere la nuova vegetazione. Usiamo un qualsiasi prodotto a base di rame metallo ( ossicloruro o solfato o idrossido o ossido…) rispettando le dosi in etichetta. A questo proposito ricordo che le dosi in etichetta sono riferite a volume normale, di 1000 litri ad ettaro. Quindi chi usasse volumi minori, per esempio con l’atomizzatore si scende a 500 litri ettaro, dovrebbe raddoppiare le dosi per poter dare la stessa quantità di rame ad ettaro. Però fate una verifica del volume che utilizzate perchè anche con l’atomizzatore a spalla si ha l’abitudine di insistere fino al gocciolamento e quindi arrivare e superare i 1000 litri ettaro. Faccio un esempio di verifica per piante in produzione: se in un ettaro ci sono 400 piante vuol dire che dando il volume normale di 1000 litri, ne dò 2,5 litri per pianta. Quindi con un serbatoio di 20 litri dovrei trattare 8 piante a volume normale usando le dosi in etichetta, se invece uso correttamente l’atomizzatore allora dovrei trattare 16 piante ma a dose doppia.
Approfittiamo del trattamento a base di rame per aggiungere nella soluzione anche il boro ed un concime liquido fogliare completo. La nostra cooperativa raccomanda come concime fogliare l’astratto di alghe marine: contengono tutti i gli elementi minerali che solo l’oceano contiene ed in più sostanze ormonali ed aminoacidi di grande valore biologico. Questi prodotti nutritivi sono disponibili a magazzino: rivolgetevi al magazziniere Giulio. Tutti i prodotti indicati sono ammessi in agricoltura biologica.
Il boro è un elemento importante per favorire la corretta biologia fiorale ma attenzione a non superare le dosi in etichetta perchè si otterrebbe l’effetto contrario. Soprattutto nei terreni calcarei la pianta fatica ad assimilare il boro presente nel terreno qundi non manchiamo di aggiungerlo alla nostra miscela fogliare.
Completare quanto prima lo sfalcio o trinciatura dell’erba, ma prestare molta attenzione a non colpire il colletto delle piante. Chi non è interessato al fieno lasci pure l’erba caduta dove si trova, ci penseranno i microrganismi a degradarla e trasformarla in humus.
Tenete zappate le giovani piantine muovendo il terreno in superficie e dando 10 litri di acqua a settimana se non piove.
Nella prima settimana di maggio è ancora possibile terminare le potature, oltre questo periodo limitatevi a togliere succhioni e polloni.
Contattatemi per qualsiasi dubbio e godetevi maggio: il mese più bello…
Il responsabile tecnico
Gigi Castellano