Cari soci ed amici appassionati olivicoltori, con marzo dovremmo essere usciti dai freddi intensi e di conseguenza iniziare a toccare le nostre piante.
Osservando le piante possiamo distinguere dove è stata attuata una sufficiente difesa contro le malattie fungine, in particolare il cicloconio, detto occhio di pavone, e dove invece i trattamenti a base rameica sono stati insufficienti o addirittura nulli. In questo caso si evidenziano estesi defogliamenti , soprattutto nella parte bassa della chioma. Il cicloconio è praticamente attivo quasi tutto l’anno sviluppandosi tra i 5 e i 25 gradi di temperatura. Normalmente nei nostri ambienti erano sufficienti 2 – 3 trattamenti col rame, ma con le ultime annate umide e piovose occorre intensificare purtroppo gli interventi, sempre rispettando i dosaggi in etichetta. In pratica possiamo considerare che i trattamenti rameici sufficienti a controllare questo fungo devono essere uno ogni 500 mm di pioggia caduta: se fino a 500 mm non servono trattamenti, fino a 1000 ne occorre uno, fino a 1500 ne bastano due, e così via. Capite che nel 2014 sono caduti 2500 mm e dunque 4 – 5 trattamenti andavano fatti. Le centraline meteo ci aiutano in queste valutazioni: cercate quella a voi più vicina in questo utile sito www.centrometeolombardo.com . Dopo la potatura il trattamento col rame disinfetta le ferite e risana la pianta. Ricordiamo sempre che con la corretta forma a vaso policonico ed un giusto sfoltimento, si determinano buoni arieggiamento e illuminazione della chioma che sfavoriscono tutte le patologie fungine. Anche la cocciniglia mezzo grano di pepe, insetto che sta conquistando sempre nuovi uliveti, è più facilmente controllabile negli impianti correttamente ed annualmente potati.
La mattina del 14 marzo, allo scalo della stazione di Varenna la Cooperativa distribuisce le piantine di ulivo di varietà idonee al nostro ambiente ed al disciplinare dop, sane e provenienti dal vivaista di fiducia. Chi ne avesse bisogno prenda contatto attraverso i recapiti di questo sito o i manifesti affissi. Chi non avesse bisogno di piantine ma fosse interessato ad un consiglio, ad una collaborazione o all’acquisto di materiali per olivicoltura è il benvenuto. Ricapitoliamo la pratica della piantagione. Distanze minime 5 – 6 metri. Buche di 80 cm cubi. Palo tutore di castagno alto 2 m e diametro 6-8 cm, inserirlo a nord della futura piantina, poi mettere sul fondo le pietre emerse dallo scavo, i cespi d’erba e le parti più grossolane, allargarci sopra il concime organico: due secchi se letame maturo, un secchio se compost, mezzo se stallatico essiccato. Invece il concime solfato potassico e il fosfato naturale, due buone manciate ognuno, vanno sparsi sul cumulo della terra di scavo così che durante il riempimento poi si distribuiscono. Riempire dunque la buca completamente e poi a sud del tutore togliere solo lo spazio necessario a ricevere il pane di terra. Prima di affidare la piantina alla terra è raccomandabile immergere il pane in mezzo secchio d’acqua in cui abbiamo miscelato 50 ml di un prodotto biologico di inoculo. Tutti i prodotti indicati sono a disposizione. Il livello di inserimento deve essere superficiale, dobbiamo vedere il terriccio del pane di terra. Con un taglio netto accorciare la pianta ad un’altezza tra i 50 e gli 80 cm in corrispondenza dei rametti prescelti per le future tre branche. Nel posizionare la piantina è preferibile mantenere il rametto più forte verso monte. Legare ad otto al tutore il fusticino con un legaccio elastico in plastica. Dare una decina di litri d’acqua lentamente e poi rastrellare sopra un poco di terra asciutta. Guardare soddisfatti il proprio lavoro, se tutto va bene per qualche secolo l’olivo ringrazierà coi suoi salutari frutti e la sua bellezza.
A marzo è possibile la potatura, sia di produzione che di allevamento, avremo tempo per completarla fino ai primi di maggio. Approfondiremo l’importante argomento in aprile sia con qualche parola sul sito che meglio con le giornate dimostrative in campo di cui daremo notizia prossimamente sul sito. Buon lavoro.
Il responsabile tecnico Luigi Castellano