Cari soci e amici, archiviamo un maggio freddo e umido alquanto critico per la campagna, ma almeno non abbiamo dovuto irrigare…La stagione è in ritardo di due buone settimane e questo non favorisce la coltivazione dell’olivo sul nostro territorio, che è già al limite delle sue esigenze climatiche. Vecchio proverbio: ” fiurì a macc ulif col bracc, fiurì a giugn ulif col pugn” , a significare che le stagioni in ritardo portano scarsi raccolti, ma noi speriamo di smentire il proverbio. La mignolatura risulta abbondante, eccezionale in alcuni oliveti, si prevede la fioritura per metà giugno. Raccomando di sospendere i trattamenti a base di rame nel mese a cavallo della fioritura essendo la struttura fiorale assai delicata e sensibile.
Nei giovani impianti se osservate le tipiche rosure sulle foglie a semicerchio perfetto dell’oziorrinco, simpaticamente soprannominato lo zio rinco, stringete con un laccio elastico, intorno a fusticino e tutore, una fascia di resinato di lana, un materiale di imbottitura usato dai tappezzieri. Il coleottero così quando di notte prova a risalire per foraggiarsi rimane intrappolato e non reca più danno. Sulle piante adulte non costituisce un problema. Sempre nei giovani impianti ponete attenzione anche alla margaronia, questa è una farfallina il cui bruco si nutre dei germogli apicali avvolgendoli in fili di seta per poi imbozzolarsi. E’ evidente che può danneggiare lo sviluppo delle branche selezionate, se la presenza è limitata schiacciate i nidi tra le dita, ma se è diffusa intervenite, secondo i dosaggi in etichetta, con un prodotto a base di bacillus thuringiensis kurstaki, un mirorganismo consentito nel bio che uccide tutti i lepidotteri ( farfalle).
Tenete zappate superficialmente o ben pacciamate le piantine fino ai 3 anni d’età, controllate i legacci che siano saldi ma non strozzino. Le nuove piantine vanno annaffiate se per due settimane non dovesse piovere.
Come vedete il grosso del lavoro nell’uliveto è stato fatto in precedenza, ora godiamoci la vista delle piante e speriamo che il tempo in fioritura sia favorevole: temperature inferiori a 30°, niente pioggia, niente venti secchi.
Non esitate a contattarmi per eventuali problemi al 3774075109.
Il responsabile tecnico
Gigi CastellanoCari soci e amici, archiviamo un maggio freddo e umido alquanto critico per la campagna, ma almeno non abbiamo dovuto irrigare…La stagione è in ritardo di due buone settimane e questo non favorisce la coltivazione dell’olivo sul nostro territorio, che è già al limite delle sue esigenze climatiche. Vecchio proverbio: ” fiurì a macc ulif col bracc, fiurì a giugn ulif col pugn” , a significare che le stagioni in ritardo portano scarsi raccolti, ma noi speriamo di smentire il proverbio. La mignolatura risulta abbondante, eccezionale in alcuni oliveti, si prevede la fioritura per metà giugno. Raccomando di sospendere i trattamenti a base di rame nel mese a cavallo della fioritura essendo la struttura fiorale assai delicata e sensibile.
Nei giovani impianti se osservate le tipiche rosure sulle foglie a semicerchio perfetto dell’oziorrinco, simpaticamente soprannominato lo zio rinco, stringete con un laccio elastico, intorno a fusticino e tutore, una fascia di resinato di lana, un materiale di imbottitura usato dai tappezzieri. Il coleottero così quando di notte prova a risalire per foraggiarsi rimane intrappolato e non reca più danno. Sulle piante adulte non costituisce un problema. Sempre nei giovani impianti ponete attenzione anche alla margaronia, questa è una farfallina il cui bruco si nutre dei germogli apicali avvolgendoli in fili di seta per poi imbozzolarsi. E’ evidente che può danneggiare lo sviluppo delle branche selezionate, se la presenza è limitata schiacciate i nidi tra le dita, ma se è diffusa intervenite, secondo i dosaggi in etichetta, con un prodotto a base di bacillus thuringiensis kurstaki, un mirorganismo consentito nel bio che uccide tutti i lepidotteri ( farfalle).
Tenete zappate superficialmente o ben pacciamate le piantine fino ai 3 anni d’età, controllate i legacci che siano saldi ma non strozzino. Le nuove piantine vanno annaffiate se per due settimane non dovesse piovere.
Come vedete il grosso del lavoro nell’uliveto è stato fatto in precedenza, ora godiamoci la vista delle piante e speriamo che il tempo in fioritura sia favorevole: temperature inferiori a 30°, niente pioggia, niente venti secchi.
Non esitate a contattarmi per eventuali problemi al 3774075109.
Il responsabile tecnico
Gigi CastellanoCari soci e amici, archiviamo un maggio freddo e umido alquanto critico per la campagna, ma almeno non abbiamo dovuto irrigare…La stagione è in ritardo di due buone settimane e questo non favorisce la coltivazione dell’olivo sul nostro territorio, che è già al limite delle sue esigenze climatiche. Vecchio proverbio: ” fiurì a macc ulif col bracc, fiurì a giugn ulif col pugn” , a significare che le stagioni in ritardo portano scarsi raccolti, ma noi speriamo di smentire il proverbio. La mignolatura risulta abbondante, eccezionale in alcuni oliveti, si prevede la fioritura per metà giugno. Raccomando di sospendere i trattamenti a base di rame nel mese a cavallo della fioritura essendo la struttura fiorale assai delicata e sensibile.
Nei giovani impianti se osservate le tipiche rosure sulle foglie a semicerchio perfetto dell’oziorrinco, simpaticamente soprannominato lo zio rinco, stringete con un laccio elastico, intorno a fusticino e tutore, una fascia di resinato di lana, un materiale di imbottitura usato dai tappezzieri. Il coleottero così quando di notte prova a risalire per foraggiarsi rimane intrappolato e non reca più danno. Sulle piante adulte non costituisce un problema. Sempre nei giovani impianti ponete attenzione anche alla margaronia, questa è una farfallina il cui bruco si nutre dei germogli apicali avvolgendoli in fili di seta per poi imbozzolarsi. E’ evidente che può danneggiare lo sviluppo delle branche selezionate, se la presenza è limitata schiacciate i nidi tra le dita, ma se è diffusa intervenite, secondo i dosaggi in etichetta, con un prodotto a base di bacillus thuringiensis kurstaki, un mirorganismo consentito nel bio che uccide tutti i lepidotteri ( farfalle).
Tenete zappate superficialmente o ben pacciamate le piantine fino ai 3 anni d’età, controllate i legacci che siano saldi ma non strozzino. Le nuove piantine vanno annaffiate se per due settimane non dovesse piovere.
Come vedete il grosso del lavoro nell’uliveto è stato fatto in precedenza, ora godiamoci la vista delle piante e speriamo che il tempo in fioritura sia favorevole: temperature inferiori a 30°, niente pioggia, niente venti secchi.
Non esitate a contattarmi per eventuali problemi al 3774075109.
Il responsabile tecnico
Gigi CastellanoCari soci e amici, archiviamo un maggio freddo e umido alquanto critico per la campagna, ma almeno non abbiamo dovuto irrigare…La stagione è in ritardo di due buone settimane e questo non favorisce la coltivazione dell’olivo sul nostro territorio, che è già al limite delle sue esigenze climatiche. Vecchio proverbio: ” fiurì a macc ulif col bracc, fiurì a giugn ulif col pugn” , a significare che le stagioni in ritardo portano scarsi raccolti, ma noi speriamo di smentire il proverbio. La mignolatura risulta abbondante, eccezionale in alcuni oliveti, si prevede la fioritura per metà giugno. Raccomando di sospendere i trattamenti a base di rame nel mese a cavallo della fioritura essendo la struttura fiorale assai delicata e sensibile.
Nei giovani impianti se osservate le tipiche rosure sulle foglie a semicerchio perfetto dell’oziorrinco, simpaticamente soprannominato lo zio rinco, stringete con un laccio elastico, intorno a fusticino e tutore, una fascia di resinato di lana, un materiale di imbottitura usato dai tappezzieri. Il coleottero così quando di notte prova a risalire per foraggiarsi rimane intrappolato e non reca più danno. Sulle piante adulte non costituisce un problema. Sempre nei giovani impianti ponete attenzione anche alla margaronia, questa è una farfallina il cui bruco si nutre dei germogli apicali avvolgendoli in fili di seta per poi imbozzolarsi. E’ evidente che può danneggiare lo sviluppo delle branche selezionate, se la presenza è limitata schiacciate i nidi tra le dita, ma se è diffusa intervenite, secondo i dosaggi in etichetta, con un prodotto a base di bacillus thuringiensis kurstaki, un mirorganismo consentito nel bio che uccide tutti i lepidotteri ( farfalle).
Tenete zappate superficialmente o ben pacciamate le piantine fino ai 3 anni d’età, controllate i legacci che siano saldi ma non strozzino. Le nuove piantine vanno annaffiate se per due settimane non dovesse piovere.
Come vedete il grosso del lavoro nell’uliveto è stato fatto in precedenza, ora godiamoci la vista delle piante e speriamo che il tempo in fioritura sia favorevole: temperature inferiori a 30°, niente pioggia, niente venti secchi.
Non esitate a contattarmi per eventuali problemi al 3774075109.
Il responsabile tecnico
Gigi Castellano