Cari soci e amici un augurio di buone feste!
Guardiamo con soddisfazione alla impegnativa raccolta da poco conclusa: le olive erano sane e abbondanti anche se le rese non sono state sempre soddisfacenti, ma l’olio è sicuramente eccellente ed all’altezza della nostra fama come la prima analisi già attesta . Ed ora pronti via per la prossima annata! Facciamo mente locale sui punti deboli del nostro oliveto e impegnamoci per migliorarli con l’aiuto ed i consigli dei nostri agronomi che non esitate a contattare.
In gennaio nel nostro ambiente sono assolutamente sconsigliate le potature: non dobbiamo spogliare le piante e stimolare una ripresa vegetativa nei mesi freddi! E’ bene cotrollare tutori e lagacci delle giovani piante per evitare danni da neve. Se il meteo dovesse prevedere forte gelo come nello scorso inverno ricoprire le piantine di uno o due anni con un velo di tessuto non tessuto determina la loro salvezza.
Anche le concimazioni devono aspettare almeno febbraio, ricordo che la regione Lombardia vieta lo spandimento nei nostri territori di qualsiasi fertilizzante azotato fino alla fine del mese di gennaio. Anche i concimi minerali potassici sarebbero soggetti ad una perdita per dilavamento. A momento opportuno daremo qui le principali indicazioni. Ricordiamo che il magazzino è già fornito dei fertilizzanti necessari.
Un eventuale trattamento a base di rame in questo periodo può essere fatto a condizione che siano previste temperature sopra i +2° e assenza di precipitazioni per le 24 ore successive al trattamento.
Non ci resta allora che ripulire gli oliveti dalle remolive tagliate in raccolta ( la cooperativa ha un biotrituratore a noleggio che ci consente di non disperdere in fumo la sostanza organica, ma restituirla sminuzzata al terreno ).
Soprattutto dobbiamo concentrarci sui miglioramenti fondiari: viabilità, muretti a secco, livellamenti, impianti irrigui. Approfittiamo della stagione propizia per tagliare, se possibile, gli alberi dei boschi vicini agli ulivi dando così loro la luce necessaria per esprimere la loro produttività. Provvediamo anche ad estirpare per la sostituzione eventuali piante morte o compromesse: aprendo la buca con anticipo lasciamo il terreno a sanificarsi all’azione del gelo e dell’aria.
Chi ha la possibilità e l’intenzione si dedichi a progettare nuove piantagioni: ripulire da arbusti ed alberi il terreno preferibilmente estirpandoli, procedere alle eventuli sistemazioni fondiarie prima citate, aprire le buche di 80 cm cubi a distanza di almeno 5 m ( meglio 6 ) misurati in bolla e disponendo le file sfalsate ( quinconce) , pronotare in cooperativa l’analisi del terreno e le piantine. Come varietà consigliamo 50% frantoio, 30% leccino, 10% pendolino, 10% altre scegliendo tra ghiacciola, maurino, casaliva ecc. secondo perchè no i propri sfizi per migliore biodiversità.
Buon lavoro
Gigi Castellano
Responsabile tecnico